Dopo un paio di giorni dal rilascio della Demo, giusto il tempo per riprendere la corretta confidenza ed approfondire un pò di più il giudizio, Vi proponiamo le nostre riflessioni sulla nuova fatica calcistica di Konami, PES 2013, che, dopo gli avvicendamenti interni del dev team post "Waterloo 2012", punta a risollevare la testa con un prodotto indubbiamente migliorato e ben giocabile in una sorta di ritorno al passato con caratteristiche più arcade, rinunciando, a nostro avviso coerentemente, all'inseguimento forzato della simulazione totale targata EA.
Come prevedibile, la quasi totalità dei menu è bloccata e non ci rimane che buttarci in sfida amichevole tra 4 nazionali o 4 squadre della coppa Libertadores: Flamengo, Santos, Fluminense, e Internacional. L'occasione è quindi propizia per vedere all'opera gli alter-ego digitali di Ganso, Neymar, Ronaldinho, nonché di Balotelli e Cassano nell'Italia, Osil e soci nella Germania, CR7 nel Portogallo e Rooney nella un po' spompata Inghilterra, il tutto condito da un realismo soggettivo di movenze eccellente, dotato di una verosimiglianza impressionante.
La PLAYER ID in questo frangente svolge in toto il suo compito, altrettanto bene si comporta la PROACTIVE AI nella gestione dei comportamenti dei compagni in attacco che finalmente compiono movimenti decenti di riempimento e creazione degli spazi, che combinati con l'aggiunta del FULL CONTROL: nuovo tocco di prima variabile e/o stop lento (R2/RT) assieme alla riveduta modalità di passaggio e tiro manuali (utilizzabili di default) ci renderà un esperienza di gioco appagante e immediata. La pratica è fondamentale per raggiungere livelli alti ma già da subito, con la possibilità di settare il grado d'intervento della CPU e i suggerimenti a video con freccia indicativa alla pressione del dorsale L2/LT, saremo in grado di tessere le fila del gioco con passaggi e uno due da far invidia a dei Xavi, Xabi Alonso, David Silva e Iniesta qualunque. Il rovescio della medaglia consiste però nelle solite movenze di base e nei cambi di direzione sempre un pò alla "robocop".
In difesa i movimenti di squadra non danno adito a critiche specifiche, come sempre del resto, ma e' nel contrasto uno contro uno che ci vediamo costretti ad appuntare il fatto che la decisione di attaccare la palla, ottenuta tenendo premuto il tasto del "vecchio Pressing", rimane un po' troppo scriptata ed ad appannaggio del solo CPU. La parte fisica dei contrasti, spallate e sbilanciamenti vari ci pare invece ben calibrata e commisurata alla contestualità dell'azione e della capacità proprie dei giocatori. Tasto dolente rimangono i portieri, capaci di miracoli in volo ma anche di sbadataggini su tiri telefonati, bassi e spesso centrali.
Fisica della palla, grafica e audio, punti di forza da sempre, sono inappuntabili.
Concludendo, e tenendo presente che il codice non era certo quello definitivo, il prodotto ci sembra, sotto il punto di vista del gameplay puro, di qualità e capace di riportarci con la sua immediatezza ai tempi d'oro quando Konami influenzava fortemente le nostre vite sociali incollandoci alle poltrone con i pad in mano per giornate intere tra una Master League, un Campionato o una Coppa al volo in solitario o meglio ancora tra amici. Resta da valutare tutto il contorno che Konami ci proporrà, in special modo le sezioni manageriali e multiplayer, ma ad occhio allenato, ci pare di poter dire purtroppo che il confronto con l'omologo titolo di Ea Sports, è rimasto, allo stato delle cose, indietro un giro potendo paragonare il presente con FIFA12, ma non certo a quello che promette il successore FIFA13.
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