Non è il capo di una superpotenza, né un leader religioso e neppure un ricco impresario… bensì un disegnatore di videogiochi. Tuttavia, Shigeru Miyamoto è già stato considerato dalla prestigiosa rivista Time, nel 1997, come una delle 100 persone più influenti del mondo, insieme al Papa Benedetto XVI, al presidente cinese Hu Jintao, al visionario Steve Jobs o al multimiliardario Warren Buffet. La testata americana non è stata l’unica a riconoscere l’influenza delle creazioni di questo timido giapponese nella cultura universale. Accanto alla Legione d’Onore francese e al BAFTA britannico si aggiunge anche il Premio Principe delle Asturie per la Comunicazione e l’Umanistica 2012 “per essere il principale artefice della rivoluzione del videogioco didattico, formativo e costruttivo”. Il premio è stato consegnato venerdì 26 ottobre durante la cerimonia ufficiale tenutasi, come da tradizione, a Oviedo. I motivi di questo riconoscimento?
Miyamoto ha creato icone culturali universali come Mario, Donkey Kong o The Legend of Zelda che hanno tolto il primato di popolarità allo stesso Topolino, in varie occasioni ha messo “sottosopra” quello che tutto il mondo intendeva per videogioco (introducendo la narrazione, creando universi dove la storia no era lineare, ma creata dal giocatore con le sue decisioni…) ed è stato uno dei più grandi innovatori dell’industria realizzando prodotti come la console Wii (che ha aperto il mondo dei videogiochi a praticamente tutto il mondo) e il Wii U GamePad (il nuovo telecomando di Wii U con Schermo integrato di 6,2 pollici), software con valenza educativa (Wii Music o Nintendogs+cats), focalizzati alla cura della salute (Wii Fit).
E la cosa più straordinaria: il tutto rinunciando alla più nota “bestia nera” dell’intrattenimento elettronico, la violenza. Semplicemente, Miyamoto ritiene che “sia un mezzo troppo facile”. Inoltre, non è raro che, dato che le sue creazioni hanno venduto centinaia di milioni di esemplari, si sia guadagnato il soprannome di Steven Spielberg o Walt Disney dei videogiochi o che abbia ricevuto riconoscimenti dentro e fuori dell’industria videoludica. Sebbene Miyamoto confessi di essere sempre imbarazzato davanti a tali riconoscimenti…
Vi lasciamo alle immagini della premiazione:
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