Sinceramente erano un po' di mesi che il disco del quinto capitolo della serie di The Elder Scrolls rimaneva chiuso nella sua custodia, il timer della mia partita era fermo ancora su quelle 219 ore e 50 minuti che mi avevano fatto esplorare ogni feudo di Skyrim in maniera minuziosa e fatto vivere avventure indimenticabili. Ma l'uscita del terzo DLC del gioco, Dragonborn, che dava la possibilità di incontrare il primo leggendario Sangue di Drago mi ha spinto a reindossare l'armatura e a rimbracciare spada e scudo per l'ennesima volta.
La mia partita si era fermata a Markarth, e una volta riniziata, al calare delle prime ombre venivo assalito nel cuore della città da un piccolo gruppo di cultisti mandati da un certo Miraak, il cui scopo è quello di eliminare colui che si ritiene essere il 'falso sangue di drago', cioè noi. Una volta sbarazzatici, devo dire anche troppo agevolmente, dei cultisti troveremo addosso a uno di loro una lettera che ci indicherà l'Isola di Solstheim (i più attenti e gli appassionati della serie The Elder Scrolls ricorderanno questa location, difatti qui si svolgevano i fatti anche del DLC Bloodmoon per TES III: Morrorwind) come il covo del loro mandante, non ci resta altro da fare che dirigerci al porto di Windhelm e prendere la prima nave disponibile per la gelida isola. Una volta terminato il viaggio attraccheremo al villaggio di Roccia del Corvo, e già qui inizieremo ad avere una idea di cosa ci aspetta, vuoi climaticamente per la neve eterna e il cielo sempre grigio, vuoi per lo strano santuario in costruzione che si trova poco fuori città, e che di tanto in tanto prende il controllo mentale degli ignari abitanti che si ritrovano a lavorare duramente per il suo completamento. Iniziamo a fare due domande in giro, ma nessuno di Miraak sa nulla, o meglio non ricorda, ma ben presto scopriamo che esiste sull'isola un Santuario che porta il suo nome, e che dietro la costruzione dei templi di Solstheim c'è lui, che grazie al controllo mentale sta tentando di ultimare i preparativi per aprire dei cancelli dell'Oblivion sull'isola. Da qui parte tutto, vi ho raccontato a grandi linee l'inizio della nostra avventura, ma non voglio andare oltre perchè il bello di questo gioco è proprio l'emozione della scoperta, ma vi assicuro che i fatti che avverranno vi spingeranno ad andare avanti senza mai una esitazione.
Durante la nostra avventura avremmo modo di incontrare nuovi personaggi come Frea o Neloth, di imparare nuovi urli come Aspetto del Drago (che ci permetterà di assumere una volta al giorno le sembianze di questo mitologico volatile), di trovare nuovi materiali per costruire le nostre armi e armature come lo Stalhrim o i gusci di Chitina, di imparare a conoscere e ad affrontare nuovi nemici come la Progenie della Cenere o i Netch (che sembrano degli Hanar, si proprio quelli di Mass Effect, preistorici), di scoprire alcuni luoghi come ad esempio il villaggio di Tel Mithryn con le case costruite dentro dei funghi giganti, di rimanere stupiti la prima volta che si aprirà il Libro Nero e impareremo addirittura a cavalcare i draghi (smorzo però subito i facili entusiasmi visto che potremmo farlo solo all'interno del DLC e non anche nei cieli di Skyrim)! Quindi di polpa ce n'è anche troppa, personalmente dopo circa 10 ore di gioco sono circa ad un terzo della quest principale, e, nonostante mi sia perso come mio solito a bighellonare in giro per scoprire subito più posti possibili, si può stimare una longevità che superi di gran lunga le 30 ore.
Per quanto riguarda l'aspetto tecnico, il gioco si attesta su quanto già visto in Skyrim nulla di più nulla di meno, ma una cosa a dire il vero l'ho notata, i tempi di caricamento, specie quelli iniziali, cioè di quando si avvia la partita si sono leggermente allungati, e, malgrado tutte le patch che hanno finora aggiustato i vari bug riscontrati nel gioco (ma sinora di open world senza bug non ne ricordo uno), ogni tanto crasha lostesso, a me è capitato purtroppo ben due volte, quindi ricordatevi di salvare spesso, sia per la salute dei vostri nervi che per la salvaguardia dell'incolumità del vostro pad.
Ma allora lo compro o no? Beh direi senza dubbio di si, per tutti coloro che sono stati o sono ancora invischiati nei vari Assassin's Creed III, Far Cry 3 o Halo 4, potrebbe essere un ottimo regalo di Natale. Non viene via gratis, perchè 1600 Microsoft Points sono a mio avviso sempre un po' carucci per un DLC ma ha più senso spenderli per Dragonborn rispetto a un Dawnguard (l'espansione precedente che ci portava nel mondo dei vampiri) visto che ha un'ottima storia e ci assicura parecchie ore di divertimento. Anzi sapete che vi dico io torno sulla gelida Isola di Solstheim e continuo la caccia a Miraak in modo da fargli vedere chi è il vero unico Sangue di Drago!
VOTO: 9/10
VOTO: 9/10
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