Quando si pensa alle varie generazioni di console si trova sempre un titolo simbolo che più di tutti gli altri ha influenzato la stessa. E' stato il caso di GTA 3 nella generazione delle 128 bit, Resident Evil in quella delle 32 e Monkey island relativamente a quella dell'amiga e primi PC. Quest'ultima generazione ha avuto una serrata lotta per stabilire quale fosse il vero re: c'e' chi sostiene che sia, indiscutibilmente, Mass Effect; chi pensa che, solo per quanto vende, non possa che essere Call of Duty e chi infine lo identifica in Uncharted. Però...Mass Effect alla fine e' solo un concetto migliorato di ciò che già aveva reso grande il vecchio Knights of the Old Republic; Call of Duty, pur con tutta l'innovazione apportata al comparto multiplayer, resta un FPS a tema guerra come gia' erano i primi Medal of Honor e Uncharted e' un'evoluzione del buon vecchio Tomb Raider che tante mascelle ha saputo spalancare a suo tempo.
Quello che invece, secondo me, ha veramente creato un nuovo modo di giocare e' stato proprio il nostro caro Assassin's Creed. Prima non c'era mai stato un gioco con un gameplay strutturato in quel modo. L' acrobazia, il combattimento (criticato ma comunque divertente), le fasi stealth e quelle platform ottimamente bilanciate e, ultimo ma non ultimo, la storia di fondo creata ad arte. Indubbiamente le vicende di Desmond Miles hanno saputo tenere incollati allo schermo tutti coloro che hanno avuto la costanza di seguirle. Il primo capitolo soffriva purtroppo di una fastidiosa ripetitività degli incarichi: cosa che lo rese abbastanza indigesto per i palati più esigenti (io stesso l'ho dovuto comperare 2 volte prima di finirlo). Il secondo capitolo e' quello che, a tutt'oggi, considero il migliore e quello più riuscito sotto tutti i punti di vista: sarà il fatto che era ambientato in italia e in particolare nella mia toscana, oppure che le cose da fare ed il modo di farle, erano tutt'altro che ripetitive. Dopodichè, mentre Ubisoft si dedicava allo sviluppo del terzo ed ultimo capitolo, ai piani alti pensarono bene di sfruttare ancora un pò il brand con 2 capitoli extra (Brotherhood e Revelations) che avrebbero approfondito e sviluppato la storia di Desmond e dei suoi comprimari. Entrambi i titoli aggiungevano qualche piccola feature alla classica formula del titolo, come l'addestramento degli assassini o il multiplayer, ma fungevano più da "allungabrodo" che altro. Oggi, finalmente, dopo una lunga attesa, mettiamo le mani sul terzo ed ultimo attesissimo capitolo e....
Il gioco si apre con un filmato introduttivo dove il padre di Desmond ci riassume brevemente le vicende che hanno portato il figlio fino al punto in cui ci troviamo adesso. Il mondo e' giunto alla fine e poco tempo ormai ci separa da quel fatidico 21/12/12 in cui tutto e' destinato a finire. Desmond e i suoi collaboratori raggiungono le coste dell'America per recarsi nella grotta che l'ultima delle divinità ha mostrato ad Ezio al termine di Revelations, luogo in cui il nostro protagonista troverà finalmente tutte le risposte che sia lui che noi stiamo aspettando da lungo tempo.
Per trovare le chiavi necessarie a sbloccare l'ultima cripta dovremo entrare nuovamente nell'Animus e vivere i giorni della guerra d'indipendenza Americana. Questa guerra fa da scenario costante alla vicenda ed e' stata integrata alla perfezione nella storia tanto che gli avvenimenti che vivremo si incroceranno con alcune delle battaglie più importanti.
Non useremo subito il nostro antenato Connor, ma cominceremo il gioco al controllo di un altro personaggio: Haytham Kenway, che ci introdurrà appieno nel contesto storico e nelle sottotrame che piano piano ci troveremo davanti durante l'incedere del gioco. Quella di Haytham non sarà una breve comparsa, anzi, la parte di gioco a lui dedicata e' parecchio corposa e alla fine il personaggio risulta molto più carismatico dello stesso Connor che, ahimè, deve pagare pesantemente pegno ai suoi già illustri predecessori Ezio e Altair ed esce dal confronto con tutti gli altri con le ossa rotte.
AC3 e' sicuramente, in termini di offerta ludica, il più vario dei titoli della serie. In esso avremo una rosa di possibilità, incarichi, sottomissioni e libertà d'azione che mai prima si era vista nei precedenti capitoli. Tornano il reclutamento, l'addestramento e la gestione degli assassini, ma oltre a questo avremo anche la possibilità di andare a caccia sulla frontiera predisponendo trappole, seguendo tracce e utilizzando tutte le abilità da cacciatore di Connor. Ad un certo punto del gioco, poi, avremo a disposizione una nave tutta per noi da cui partiranno le missioni in mare e con cui affronteremo alcune bellissime battaglie navali, vera grande novità di Assassin's Creed III e che ci regalano sezioni veramente divertenti e varie.
Di nuovo sulla terraferma, nostro compito sarà anche quello di gestire la villa in cui stabiliremo la base delle operazioni. Dentro la magione potremo produrre svariati tipi di oggetti con i materiali che raccoglieremo in giro e deprederemo dai cadaveri. Con ciò che costruiremo potremo guadagnare soldi grazie ai quali amplieremo la villa, acquisteremo tinture, armi ed equipaggiamento vario utile per la nostra avventura. Il crafting system è piuttosto simile a quello visto in Revelations ma è molto più vario e divertente di quest'ultimo, che non aveva trovato il favore dei giocatori.
Affrontando il tema giocabilità, possiamo affermare che questo e' sicuramente il miglior capitolo in assoluto. Tutti i movimenti sia dei personaggi che della cappa di Connor sono perfetti e contestualizzati alle varie situazioni. Le animazioni di arrampicata e acrobazia sono le migliori mai viste nella serie e anche la mappatura dei tasti sul pad e' stata riscritta al fine di migliorarne la resa . Adesso infatti l'acrobazia sarà legata unicamente al trigger destro non rendendo più necessaria la pressione di alcun pulsante per arrampicarsi. Questo porta con se tutta una serie di vantaggi che vanno dal potersi guardare intorno mentre ci si arrampica al poter sparare mentre si corre. Anche il sistema di combattimento e' stato leggermente rivisto e reso più immediato. Purtroppo, chi sperava un netto cambio di rotta in questo senso resterà deluso da una quasi invariata tipologia di combattimento che la serie si porta dietro fin dal suo primo capitolo. L'impressione e' che Ubisoft abbia volutamente creato questo tipo di combat system per non rendere le fasi di combattimento troppo frustranti, fattore che avrebbe spezzato l'immersione nella storia. Perche' in realtà Asassin's Creed e' proprio questo: un'esperienza da vivere, senza porsi troppe domande, dall'inizio alla fine. Graficamente il titolo e' validissimo e pur non avendo le cittadine americane di fine '700 il fascino delle città italiane e medio orientali dei primi quattro capitoli, le sequenze in mare e soprattutto i grandi cambi di paesaggio cui ci troveremo di fronte (passeremo infatti da scenari completamente innevati a foreste dalla vegetazione lussureggiante e poi ancora a immense praterie) rendono la resa grafica davvero incredibile.
Anche in Assassin's Creed III è presente l'ormai immancabile modalità multiplayer inserita in Brotherhood e ripresa in Revelations che si rivela identica nella forma ma con l'aggiunta della possibilità di personalizzare i vari personaggi grazie ai punti esperienza che acquisiremo, cosa che più che altro si traduce in un cambio di textures, ma che rende comunque un pò più varia la rosa dei personaggi da scegliere.
In molti si aspettavano che questo Assassin's Creed sarebbe stato il miglior capitolo della serie e alla luce di quello che ho potuto vedere con i miei occhi ed il mio pad, il risultato e' stato centrato in pieno. Nonostante qualche lieve sbavatura, l'avventura di Connor e' sicuramente la più completa e divertente tra quelle vissute fino ad oggi. La degna conclusione di una lunga cavalcata durata molti anni che ha saputo appassionarci e coinvolgerci come poche altre storie hanno saputo fare. Desmond, vero ed unico protagonista di tutta questa storia, ci accompagna per l'ultima volta (speriamo) in questo viaggio/esperienza sensoriale per raccontarci la fine di tutto. Riusciremo a salvare il mondo o siamo indiscutibilmente condannati come quelli che ci hanno preceduto? E la guerra tra Templari ed Assassini troverà qui la sua conclusione oppure sarà questo solo l'ennesimo capitolo di una guerra millenaria?
Voto 9/10
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